Le avventure di Jim Bottone

Per risolvere il mistero e proteggere Lummerland da un’altra minaccia, instancabili eroi intraprendono una pericolosa avventura.

Domenica 22 dicembre

ore 16

INGRESSO UNICO 3,50€

nell’ambito dell’iniziativa “Cinema al Cinema”

Una nave pirata si appresta a vendere un neonato ad una certa signora Zanna, ma sbaglia destinazione: invece di consegnarlo a Doloropoli, regno della signora Zanna, lo fa arrivare a Coloropoli, un’isola minuscola con due montagne in cui abitano solo quattro persone: il ferroviere Luca con la sua fida locomotiva Emma, la signora Coosa, il signor Manica e il re Alfonso. Il neonato prende il nome di Jim Bottone e cresce sull’isola fino ai 10 anni, quando il re decide che non ci sarà spazio per lui da grande se Luca e la sua locomotiva non se ne andranno. Ma Luca è il migliore amico di Jim che decide di andarsene con lui ed Emma, anche perché vuole scoprire da dove è venuto. Inizia così il loro viaggio rocambolesco che li porterà ad imbattersi nell’isola di Mandala, la Regione delle Rocce Nere e il deserto immacolato, cascate a picco sul mare e isole galleggianti, giganti, lillipuziani, e infine i tanto temuti draghi di Doloropoli.

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Le avventure di Jim Bottone è l’adattamento cinematografico di uno dei romanzi per ragazzi più amati dello scrittore tedesco Michael Ende, il cui libro più celebre è “La storia infinita”.

E se “La storia infinita” è diventato nel 1984 un fantasy di culto di produzione hollywoodiana (benché diretto dal regista tedesco Wolfgang Petersen), Le avventure di Jim Bottone è un film interamente germanico, a cominciare dal regista Dennis Gansel, che poi porterà sul grande schermo anche il sequel basato sul romanzo “La terribile banda dei Tredici Pirati”, per proseguire con tutto il cast, eccezion fatta per il ragazzo che interpreta Jim, l’attore inglese Solomon Gordon.

Come La storia infinita, ma quarant’anni dopo, Le avventure di Jim Bottone recupera un senso naif di meraviglia e di magia, mettendo in scena una vicenda piena di accadimenti fantastici e di effetti speciali che conservano qualcosa di artigianale e di fiabesco, come un pop up book di favole. È soprattutto lo spirito di avventura ad animare i personaggi, uno spirito vecchio stile che ricorda più Tin Tin che la Marvel, i trucchi del prestigiatore più che i fantasy contemporanei. Il che è una cosa postiva, perché riporta i bambini alla loro immaginazione, invece che ai prodigi dell’alta tecnologia.

Anche i personaggi sono retrò, ad esempio la vecchia locomotiva che attraversa gli oceani come l’aereo della Pimpa, il re in pigiama, il minicinese che sembra un bambino ma ha più di trecento anni, il gigante apparente Tur Tr che diventa più grande a mano a mano che si allontana o il mezzo drago. Tutto questo ha un sapore vintage, i pugni che sferra il ferroviere Luca sono roba da Bud Spencer, e c’è spazio anche per un tocco di romanticismo nel tenero rapporto fra Jim e la Principessa. Qui non è la paura a dominare ma il senso puro di avventura, in un film che farà sognare gli under -10 ancora non totalmente assuefatti al CGI avveniristico da device.

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