Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte

Lino, che ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle, si renderà conto che finalmente tutto quello che accade nella vita è un bene.

Domenica 17 novembre ore 18 e 21

18 novembre e 20 novembre ore 21

21 novembre ore 21 in versione originale (francese) sottotitolato 

Lino è un uomo che sta girovagando nel Nord della Francia. A ogni persona che gli concede un passaggio racconta di sé e della propria vita una versione diversa. Scopriremo progressivamente quale sia il suo reale passato e cosa gli riservi il prossimo futuro.

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Claude Lelouch (classe 1937) si è spesso immedesimato nei suoi personaggi trasferendo in loro le proprie vittorie e le proprie sconfitte

sia nel campo professionale che in quello ancor più ampio dei sentimenti.

Ed è proprio della follia dei sentimenti di cui Lino (uno straordinario Kad Merad disponibile a qualsiasi variazione di tono, anche la più sottile) è portatore (in)sano in quanto desideroso di ritrovare in sé quelle vibrazioni e anche quelle profonde contraddizioni che ha rilevato, immedesimandosi, in coloro per i quali ha prestato la propria opera (che ci verrà rivelato quale sia).

Lino è di fatto Claude che nella vita ha sempre dichiarato di prediligere il lavoro del cuore a quello del cervello. Volendo alzare ulteriormente il livello si potrebbe affermare con Julio Cabrera che il suo nume tutelare sia stato quasi da sempre Schopenhauer con la sua visione del mondo come Volontà e Rappresentazione. Il lato meno razionale contrapposto a quello logico oppure la rappresentazione del versante oscuro dell’umanità rispetto a quello più aperto verso gli altri. Lelouch si trova da questo secondo lato della barricata anche quando propone dei drammi.

Se dovessimo pensare che da quando, nel 2019, abbiamo visto in Italia il suo I migliori anni della nostra vita sia rimasto inattivo ci sbaglieremmo. Nel frattempo ha girato altri due lungometraggi e un corto.

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